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Andavadoaka è un piccolo villaggio di pescatori situato a circa 180 km a nord della città di Tulear, sulla costa sud-ovest del Madagascar. Il suo nome significa letteralmente “paese dei buchi” e deriva da una roccia con una cavità centrale, simbolo del villaggio.
La popolazione di poche migliaia di abitanti è in continua espansione e vive prevalentemente in capanne di legno e paglia, che sorgono sulla sabbia in riva al mare.
La vita del villaggio ruota attorno a un mercato poco distante dall’ospedale. Dispone di una chiesa cattolica e di una evangelista, due scuole primarie, una pubblica e una privata e di alcune épicerie (piccole botteghe). Negli ultimi anni si è sviluppata una piccola imprenditoria locale gestita dalle donne (sartoria, alimenti, oggettistica ecc.). Sono presenti anche diversi luoghi di incontro come campi da calcio o da volley, oltre ad alcuni piccoli bar che offrono musica dal vivo e momenti di svago.
L’etnia Vezo è una comunità dai costumi semi-nomadi che vive prevalentemente di pesca sulla costa sud-occidentale del Madagascar, da Toliara fino a Morondava. (vedi mappa etnie del Madagascar)
La popolazione ha una grande tradizione pacifica, fondata sull’adattamento continuo. È capace di conservare una solida struttura sociale basata sui clan familiari e sulle tradizioni.
“Vezo” significa letteralmente “uomini del pesce”, ma talvolta è anche interpretato come “uomini che lottano con il mare”. Profondi conoscitori del mare, l’occupazione principale dei Vezo è la pesca, che praticano utilizzando le caratteristiche imbarcazioni a bilanciere, dalla quale traggono gran parte del loro fabbisogno alimentare. La loro economia contempla anche la possibilità della rivendita del pescato nei vicini mercati e alle industrie ittiche dedite al surgelamento del prodotto. Particolare importanza è attribuita alla venerazione degli antenati.
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La lingua burocratica ufficiale è il francese, poco conosciuta dalla popolazione.
I Vezo parlano uno dei molti dialetti della lingua malagasy, che testimonia la grande mescolanza di culture da cui i malgasci attingono.
Questa lingua ha infatti una derivazione Maleo-polinesiana, con varie influenze (arabe, asiatiche e africane continentali).
Sulla costa dove è costruito l’ospedale si alternano dune, spiagge sabbiose e tratti di scogliere di pietra vulcanica.
L’interno è pianeggiante, semidesertico e ricoperto dalla foresta spinosa (cactus e arbusti spinosi), è caratterizzato da una specie endemica di Baobab, tra i più grandi al mondo per circonferenza.
Il mare antistante Andavadoaka è incluso nell’elenco delle riserve marine del WWF e ospita una barriera corallina nota per la sua bellezza e biodiversità.